Rimini | Maltempo, la Provincia vuole lo stato di calamità
Ingenti i danni procurati dal nubifragio di ieri in provincia di Rimini, tanto da far pensare l’ente di corso d’Augusto di chiedere alla Regione di muoversi per l’istanza di stato di calamità, non appena sarà completata la conta dei danni.
Sin da ieri si è capito che l’elemento di criticità sarebbero stati i fiumi e, infatti, ieri sera il Marecchia si è fermato a 4,41 metri, pochi centimetri sotto il valore limite di 4,5 che avrebbe comportato la chiusura del ponte sulla statale all’altezza dello stadio del baseball.
Non solo rami stralciati, ma addirittura interi alberi si sono abbattuti sulle strade e in diversi casi il vento ha fiaccato anche i pali dei cartelli stradali, rendendo molto pericolosa la circolazione, ripristinata in sicurezza solo grazie all’intervento di protezione civile e vigili del fuoco. Restano comunque chiuse le provinciali 84bis “Valpiano-Miratoio” e 64 “Pieggia” (che dovrebbe essere riaperta in giornata).
Lungo la costa non si sono verificati problemi rilevanti, se non a Bellaria-Igea Marina e Riccione soprattutto nelle aree dei porti canali con danni alle strutture portuali e alle imbarcazioni, rottura di ormeggi.
In città, sul ponte di via Coletti, chiuso nella nottata, il transito è ripartito alle 6,45, dopo un’intera notte di monitoraggio del Marecchia da parte degli agenti della municipale.
Per gli edifici comunali, uffici ma soprattutto scuole, continua l’attività di verifiche strutturali a seguito della forte intensità di vento e piogge. Particolare attenzione si sono guadagnati la scuola d’infanzia Il Glicine, di cui sono già stati prosciugati i seminterrati, e l’ala nord del cimitero.